
Tra i servizi proposti dall’associaizione culturale la matrice, c’è anche la consulenza filosofica privata e di gruppo. Esercitiamo infatti la professione di consulenti nel nostro studio e riceviamo previo appuntamento telefonico. Vediamo cos’è la consulenza filosofica.
La consulenza filosofica è il termine italiano con cui si designa una professione nata in Germania col nome di Philosophische Praxis grazie al suo fondatore Gerd B. Achenbach, nel 1981, e poi diffusasi in altre parti del mondo. Compare in Italia nel 1999. Il principio ispiratore è riportare la filosofia, divenuta troppo autoreferenziale e astratta, alla concretezza del vivere. Nelle intenzioni del fondatore l’assunto su cui la pratica poggia è che il filosofo riesca a contribuire in modo significativo a far comprendere meglio al suo interlocutore le modalità di conoscenza e di interpretazione della realtà in cui vive e opera, in modo tale da permettergli di superare l’immobilità del pensiero che gli impedisce di risolvere problematiche esistenziali, decisionali, relazionali, affettive e professionali.
Nella sua forma originaria, la disciplina si configura come un dialogo filosofico tra il consulente e il consultante che prende avvio dalla narrazione di problematiche, difficoltà, malesseri e disagi da parte di quest’ultimo. Il consulente attraverso il confronto filosofico mira non tanto ad offrire risposte risolutive alle questioni sollevate dall’ospite, quanto a spingere la controparte verso una dimensione riflessiva e critica, col chiaro intento di riattivare l’attività del pensiero riguardo tutto ciò che attiene il modo di intendere la realtà, il sistema dei valori e delle relazioni, la comprensione e la conoscenza interiore, il piano dei significati e la visione complessiva del mondo e della vita. La consulenza filosofica è sicuramente un servizio incentrato sulla capacità dialogica, dove il protagonista assoluto è il dialogo; un dialogo che presentandosi scevro da qualsiasi tipo di costrizione intellettuale e svincolato da ogni impostazione metodologica, ha come obiettivo quello di analizzare in maniera critica e profonda il modo attraverso il quale l’ospite pensa e intende il mondo, partendo dalla consapevolezza che anche in contesti di grave disaffezione verso la vita nella sua interezza, possano emergere dei presupposti di senso e di valore sottesi, che sono alla base di comportamenti, azioni, scelte e reazioni.
Lo scopo nobile della consulenza filosofica è proprio quello di facilitare il consultante ad auto-interpretare le sue posizioni e i suoi dubbi. Il consultante trova dal consulente uno spazio dove è il più possibile stimolato innanzitutto a chiarirsi con se stesso, e solo in seguito a questo chiarimento tenterà di orientarsi tra questioni complesse che intrecciano i più svariati ambiti: dall’emotività, alle dinamiche sociali, dall’etica a questioni esistenziali. In tal modo la consulenza filosofica in prima battuta educa all’auto-esplicazione di sé e successivamente offre chiavi di lettura alternative alle questioni avanzate.
È importante dopo questa introduzione dire cosa non è la consulenza filosofica.
La consulenza filosofica non è una professione d’aiuto. Non rientra nel novero delle professioni d’aiuto di ambito psicologico o terapeutico e non va assolutamente confusa con esse. La consulenza filosofica non si deve neppure scambiare con il counseling filosofico. In quest’ultimo c’è infatti un importante utilizzo non solo di strumenti psicologici, ma questa pratica si traduce spesso e volentieri in una proposta d’aiuto di natura psicoterapeutica, dove al centro viene posto esclusivamente il cliente e non il dialogo o il discorso filosofico, come nel caso della consulenza filosofica.
La consulenza filosofica non utilizza nessun tipo di strumento terapeutico o psicologico. Va distinta da tutte le professioni che mirano a fondere elementi filosofici e psicologici e benché non disdegni una certa forma di dialogo interdisciplinare, mantiene un approccio interamente basato e incentrato sulla filosofia e si muove esclusivamente all’interno di essa. Ne consegue che il consulente filosofico non fa nessun tipo di diagnosi. Il suo unico interesse è il Pensiero dell’ospite, nella sua interezza e nella sua complessità e le modalità attraverso le quali quel tipo di pensiero si è originato e si è sviluppato, per poterlo comprendere e farlo comprendere.
È doveroso sottolineare infine che il consulente filosofico non è neppure il professore esperto di filosofia che impartisce una lezione privata, ma uno studioso di filosofia ed un profondo conoscitore della pratica filosofica, che in virtù delle sue conoscenze e della sua esperienza, è in grado di offrire, nell’ambito che attiene le problematiche personali riguardanti la consulenza individuale, solidi elementi attraverso cui il soggetto può giungere ad una chiarificazione interiore, per poi esaminare una diversa chiave di lettura e una nuova prospettiva interpretativa su ciò che lo riguarda e lo circonda, ma la sua azione può trovare un’immediata e valida applicazione anche in contesti aziendali e in settori concernenti le istituzioni pubbliche o private.