Il nostro sistema Somatofenomenologico®

Il sistema somatofenomenologico® è un indirizzo specifico che viene definito nella formazione dei consulenti filosofici Affn. Nel suo complesso la formazione oltre che focalizzarsi sulla consulenza filosofica pura così come è stata concepita dal suo fondatore Gerd B. Achenbach, offre anche una prospettiva che intende far conciliare e unificare in maniera più incisiva e caratterizzante la componente prettamente corporea con quella legata alla dimensione del pensiero.

Uno dei due capisaldi su cui è fondato il nostro sistema riguarda la fenomenologia. La parte fenomenologica a cui ci riferiamo prende spunto dalla riflessione e dallo studio di Husserl intorno al fenomeno, ossia all’analisi di ciò che appare nel suo apparire. L’approccio alla filosofia fenomenologica di matrice husserliana assegna primaria rilevanza, in ambito gnoseologico, all’esperienza intuitiva, la quale guarda ai fenomeni (che si noti bene, si presentano a noi in un riflesso fenomenologico, ovvero da sempre indissolubilmente associati al nostro punto di vista che è unico) come punti di partenza e prove per estrarre da essi le caratteristiche essenziali delle esperienze e l’essenza di ciò che quotidianamente sperimentiamo. Dello stile di pensiero husserliano e del suo procedimento di ricerca vengono trattati con maggiore efficacia, da un punto di vista teoretico, il concetto di riduzione fenomenologica, quello di epochè e soprattutto la nozione di intenzionalità della coscienza, con particolare attenzione alle immediate ricadute pratiche che lo studio di questi contenuti presuppone, sia per ciò che attiene la quotidianità del consulente, che per il conseguente utilizzo professionale che ne scaturisce. Il filosofo/consulente esce nel mondo alla luce del visibile, indaga e scopre un mondo ricco di contenuti, assunti, ipotesi, esperienze. Ricerca, esperisce, applica.

Calato nella realtà della consulenza filosofica, in estrema sintesi, l’approccio fenomenologico permette al consulente di cogliere il manifestarsi dell’evento e della condizione descritta dal consultante per come essa si presenta, ergo per come appare nella sua unicità. Si presta enorme attenzione al Pensiero del consultante, nella forma attraverso cui si manifesta, nelle modalità in cui autenticamente si presenta e nel modo attraverso cui questo Pensiero esplicita la sua essenza. La componente fenomenologica non potrebbe sussistere con efficacia se non fosse integrata dalla dimensione somatica, nella piena consapevolezza che il vero luogo in cui noi possiamo studiare e apprendere la costituzione generale dell’esperienza è il nostro corpo vivente.

Ebbene l’interazione bidirezionale tra il pensiero e il corpo ci permette di agire nel Mondo e col Mondo in una visione unitaria, laddove il benessere prende spazio a scapito di quella frammentazione e di quella divisione delle parti che è avvenuta nel corso della storia occidentale. Tale separazione ha portato, come possiamo constatare nella quotidianità, profondo disagio.

Conoscere il linguaggio corporeo in quanto teatro in azione ci permette di contattare nel profondo, con accortezza, l’agire del nostro pensiero in quanto strumento principe della nostra vita. L’intrinseca connessione tra le parti orienta il nostro sguardo e lo guida ad una nuova visione come ci indica l’antica filosofia orientale e la dichiarazione esplicita del nostro sistema somatofenomenologico®: “senza pensiero non esiste corpo e senza corpo non esiste pensiero”.